1989, sono trascorsi trent’anni da allora.
Sto uscendo da un momento della mia vita professionale complicato, come ce ne sono stati tanti da quando ho cominciato a lavorare.
Mi arriva per posta un volantino di un Prestigioso Centro di Formazione che promuove un corso di “Marketing e Controllo di Gestione per piccole imprese”.
Mi sono detta, questo fa per me, mi lancio.
La partecipazione a quel corso ha cambiato il percorso della mia esistenza.
Mi ha fatto scoprire il grande potere della Formazione e la forte passione che tuttora provo verso di essa.
Negli anni successivi il mio cammino formativo è stato intenso, ho partecipato a decine di corsi, esplorando e approfondendo materie diverse, unite da un unico filo conduttore: il viaggio di scoperta verso le meravigliose peculiarità dell’essere umano.
Quello che apprendevo formandomi, cercavo di trasferirlo nella mia azienda, con i mei collaboratori e i miei soci; sperimentando, facendo molti errori e traendo insegnamenti sul campo, ma anche buone soddisfazioni.
Il mio Obiettivo: creare un clima positivo, far stare bene le persone, riconoscere i loro meriti, premiarle e guidarle al raggiungimento dei loro obiettivi per conquistare insieme i risultati aziendali.
E soprattutto lavorare divertendomi.
Ho guardato affascinata al pensiero e alla filosofia di grandi imprenditori adottata nelle reciproche aziende.
Ho utilizzato e utilizzo questi esempi di vita per farli miei e trasmetterne il senso profondo ai miei clienti.
“Può l’industria darsi dei fini? Si trovano questi semplicemente nell’indice dei profitti? Non vi è al di là del ritmo apparente qualcosa di più affascinante, una destinazione, una vocazione anche nella vita di una fabbrica? Possiamo rispondere: c’è un fine nella nostra azione di tutti i giorni, a Ivrea, come a Pozzuoli. E senza la prima consapevolezza di questo fine è vano sperare il successo dell’opera che abbiamo intrapresa”.
Adriano Olivetti
“…Tutto ciò che seguì è la storia di un successo importante che mi convinse, nel 2012, a quotare la mia azienda in Borsa a Milano. Fu un successo indimenticabile ed emozionante.
Quasi ispirandomi alla romantica figura del Piccolo Principe di Antoine de Saint- Éxupery, nel presentare la mia proposta non parlavo di numeri o di formule economiche, ma di uomini, di dignità del lavoro, di tradizioni antiche, di ideali. Ero sincero, cercavo di convincere con entusiasmo”.
Brunello Cucinelli
Per capire più da vicino i tratti umani e imprenditoriali dell’inventore della Nutella, basta leggere le 17 norme guida da lui redatte e indirizzate al suo personale.
Nei vostri contatti mettete i vostri collaboratori a loro agio (dedicate loro il tempo necessario e non le “briciole”, preoccupatevi di ascoltare ciò che hanno da dirvi, non date loro l’impressione che siate sulle spine, non fateli mai sentire “piccoli”, la sedia più comoda del vostro ufficio sia destinata a loro)…
Michele Ferrero
Scritte oltre quattro decenni fa, le 17 norme, sono un piccolo vademecum che sottolinea il rispetto che quest’uomo aveva nei confronti dei suoi preziosi collaboratori.
Si tratta di un documento rivolto ai responsabili nominati da Michele Ferrero, definito come le “massime da seguire nei contatti con il personale“.
Un documento che si apre con la seguente frase:
“Quando parli con un individuo ricorda: anche lui è importante”.
1-Nei vostri contatti mettete i vostri collaboratori a loro agio:
-Dedicate loro il tempo necessario e non le “briciole”
-Preoccupatevi di ascoltare ciò che hanno da dirvi
-Non date loro l’impressione che siate sulle spine
-Non fateli mai sentire “piccoli”
-La sedia più comoda del vostro ufficio sia destinata a loro
2- Prendete decisioni chiare e fatevi aiutare dai vostri collaboratori, essi crederanno nelle scelte a cui hanno concorso
3- Rendete partecipi i collaboratori dei cambiamenti e discutetene prima della loro attuazione con gli interessati
4- Comunicate gli apprezzamenti favorevoli ai lavoratori, quelli sfavorevoli comunicateli solo quando necessario, in quest’ultimo caso non limitatevi a una critica, ma indicate ciò che dovrà essere fatto nell’avvenire perché serva a imparare
5- I vostri interventi siano sempre tempestivi: “Troppo tardi” è pericoloso quanto “Troppo presto”
6- Agite sulle cause più che sul comportamento
7- Considerate i problemi nel loro aspetto generale e non perdetevi nei dettagli, lasciate ai dipendenti un certo margine di tolleranza
8- Siate sempre umani
9- Non chiedete cose impossibili
10- Ammettete serenamente i vostri errori, vi aiuterà a non ripeterli.
11- Preoccupatevi di quello che pensano di voi i vostri collaboratori.
12- Non pretendete di essere tutto per i vostri collaboratori, in questo caso finireste per essere niente.
13- Diffidate di quelli che vi àdulano, a lungo andare sono più controproducenti di quelli che vi contraddicono.
14- Date sempre quanto dovete e ricordate che spesso non è questione di quanto, ma di come e di quando.
15- Non prendete mai decisioni sotto l’influsso dell’ira, della premura, della delusione, della preoccupazione, ma demandatele a quando il vostro giudizio potrà essere più sereno
16- Ricordate che un buon capo può far sentire un gigante un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante in un nano
17- Se non credete in questi principi, rinunciate ad essere capi
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