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La leadership gentile, perchè?

Aggiornamento: 1 giu 2021


Sei un Imprenditore, sei un Manager, sei una persona che ha la responsabilità del lavoro di altre persone?

Allora sei un LEADER, ma ti sei mai chiesto che tipo di Leader sei?

Per cominciare ti propongo queste domande:

  1. Cos’è per te la Leadership e qual è il tuo stile?

  2. Quali sono le caratteristiche di un Leader gentile?

  3. Perché dovresti credere in questo tipo di Leadership, che risultati porta?

  4. Come la formazione, la consulenza e il coaching aziendale possono essere di supporto ai Leader e alle loro persone?


La leadership può essere definita come la capacità di motivare più individui a raggiungere un determinato obiettivo, comune e condiviso.

Daniel Goleman scrittore, psicologo e giornalista statunitense autore dell’INTELLIGENZA EMOTIVA ha elaborato questa definizione:

“la Leadership è la capacità di influenzare positivamente la gente, e aiutarla a lavorare meglio per raggiungere uno scopo finale in comune”

Lo stesso Goleman ha identificato 6 diversi stili di leadership, ognuno dei quali risponde a particolari esigenze aziendali. Chiaramente ogni leader deve essere in grado di adottarne uno a seconda della propria personalità o di alternare le varie tipologie in base ai contesti in cui opera, ai momenti e agli obiettivi da raggiungere.

  1. Stile visionario

  2. Stile democratico

  3. Stile coach

  4. Stile esigente

  5. Stile armonizzatore

  6. Stile autoritario


1 – Stile visionario

La leadership visionaria prevede una linea direttiva che mira a condividere gli obiettivi e la Mission aziendale con i dipendenti, per far sì che si crei una sorta di ‘sogno condiviso’.

Il leader visionario è colui che in un particolare e delicato momento di cambiamento riesce a creare un clima positivo in azienda; è colui che riesce a identificare una direzione chiara e che allo stesso tempo riesce a farla visualizzare anche al proprio team.

Lo stile risulta efficace se adottato da un ‘capo’ carismatico e autentico, sicuro di sé, empatico e soprattutto credibile.

2 – Stile democratico

Un leader democratico è in grado di valorizzare i propri collaboratori attraverso il coinvolgimento degli stessi nelle decisioni aziendali.

Il punto forte dello stile democratico è insito in un’operatività partecipativa che tende a responsabilizzare ogni persona verso il raggiungimento degli obiettivi.

La linea democratica in linea generale è finalizzata alla valorizzazione dei singoli e delle relative competenze; comporta pertanto notevoli vantaggi in termini di produttività.

Presupposti indispensabili affinché la linea risulti efficace è l’esperienza e un buon livello di affiatamento dello staff, nonché ottime capacità di comunicazione del Leader.

3 – Stile Coach

L’obiettivo principale di un Leader Coach è quello di creare una connessione tra la Mission dell’azienda e quelli che sono i desideri e i bisogni del lavoratore.

Il coaching mira a far emergere le potenzialità di ogni singolo membro del team per migliorarne le performance ai fini del raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Goleman presuppone per l’efficacia di tale strategia la presenza di lavoratori motivati, dotati di spirito d’iniziativa e predisposti a crescere professionalmente.

Anche in questo caso è importante la coerenza del capo, l’empatia, l’assenza di giudizio, l’etica di comportamento e la predisposizione ad aiutare gli altri senza trasformarsi in una sorta di manipolatore.

4 – Stile esigente

Totalmente concentrato sull’obiettivo, l’esigente è colui che risulta estremamente determinato e pertanto, poco empatico.

Il manager in oggetto è una persona che ama il successo e che di conseguenza esige perfezione e rapidità dai propri collaboratori.

Goleman mette in guardia il leader esigente: il rischio di minare le dinamiche di gruppo e di far sentire il team inadatto è piuttosto concreto. Il modo migliore per evitare che ciò accada è dare il buon esempio mettendosi in gioco in prima persona.

Altri presupposti affinché lo stile porti i suoi frutti: la consolidata esperienza del capo e un buon livello di affiatamento dello staff.

5 – Stile armonizzatore/affiliatore

Perfetto per creare armonia in un gruppo di lavoro, questo stile si focalizza sulla relazione.

Si tratta di un approccio che tende a prevenire e ad evitare i conflitti tra i singoli componenti di un team.

Non è difficile intuire che tale tipologia di leadership presuppone ottime capacità relazionali e comunicative, indispensabili lo sviluppo di una connessione tra le persone.

La linea direttiva risulta particolarmente adatta in quelle situazioni di stress e/o crisi in cui la motivazione vacilla a discapito delle performance.

6 – Stile autoritario o militare

Quasi non ci sarebbe bisogno di descriverlo: si tratta, molto semplicemente, di uno stile che tende verso la coercizione.

Il capo autoritario impone la propria vision, esige rispetto, non ammette repliche e non accetta fallimenti.

Non è difficile comprendere che un approccio così rigido e autoritario porta alla creazione di un clima teso e di un’atmosfera di generale scontento e insoddisfazione; il tutto notoriamente controproducente ai fini di una produttività di qualità.

Goleman consiglia di adottare lo stile militare soltanto in casi di estrema emergenza o di crisi.

LA LEADERSHIP GENTILE invece è

una leadership fondata sul valore della gentilezza e la capacità di creare identità, gruppo e unione attraverso processi inclusivi di cura, fiducia, sensibilità, empatia e amore.

Vengono così superate le vecchie dinamiche fondate sulla contrapposizione che crea ostilità.

Un leader gentile non ha bisogno di affermare la propria leadership attraverso imposizioni, autorità, competizione esasperata, paura e un linguaggio colpevolizzante, per raggiungere gli obiettivi prefissati.


Questo Leader non urla, non punisce, non riprende le persone davanti agli altri.


È un Leader che sa pensare e assegnare Obiettivi, che li condivide con le proprie persone, che ne verifica l’andamento, che da costantemente feedback, siano positivi o negativi; che incoraggia le persone a far sempre meglio per il loro bene e per il bene comune; che li sorprende a FARE QUALCOSA DI GIUSTO.


Il Leader Gentile costruisce Piani Incentivanti legati al raggiungimento dei risultati, responsabilizza e infine rispetta il tempo privato dei propri collaboratori, crea il giusto equilibrio tra vita privata e lavoro.

Il Leader Gentile crede nella FORMAZIONE CONTINUA, a partire da sé stesso, è sempre il primo che si mette in gioco, e investe sulla crescita delle persone, perché sa che i suoi risultati dipendono anche dalle competenze dei suoi collaboratori,

si circonda di gente in gamba e assume risorse che portano valore aggiunto all’interno dell’organizzazione.


Il Leader Gentile è capace di creare senso di appartenenza, generare entusiasmo, e anche quando è preoccupato o arrabbiato sa controllare e filtrare i suoi stati d’animo.


Il Leader Gentile è chiaro e trasparente, non nasconde le difficoltà, le condivide con i suoi e cerca le soluzioni.


A questo punto ti chiederai: “Esistono davvero i Leader Gentili?”


Si, esistono e le loro aziende prosperano, non occorre avere grandi imprese, anche le piccole realtà possono essere guidate con questo stile.


È facile diventare Leader Gentile? NO,

è possibile SI!


PIU I FIUMI SON PROFONDI, CON MENO RUMORE SCORRONO

FEDRO scrittore romano 15 ac.



Vuoi davvero diventare un Leader Gentile posso aiutarti, scrivimi cristina.condello@kondel.it


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