I “nativi digitali” la usano sempre meno…
Dal 2016 la Finlandia l’ha messa al bando dalla prima elementare, tutto questo mentre il mondo piange la fine della scrittura a mano…
I bambini e i ragazzi, passando dallo stampatello alla tastiera, a detta dei più pessimisti, rischiano di non sapere più leggere e scrivere.
La differenza sta nel fatto che con la tastiera scegli le lettere, mentre con la penna le disegni.
Uno studio italiano diretto dal noto pedagogista Professor Benedetto Vertecchi, ha messo alla prova un gruppo di quattrocento ragazzini, di scuole romane, tra gli 8 e i 10 anni, che sono stati invitati a dedicare alla scrittura manuale corsiva, quindici minuti al giorno per quattro mesi; con evidenti risultati, infatti: lessico, punteggiatura e ortografia, sono migliorati sensibilmente.
Si è potuto verificare che alla diminuzione della scrittura corrisponde un minor coordinamento tra pensiero e azione, e anche un peggioramento dell’organizzazione del discorso con impoverimento del linguaggio e della memoria.
Man mano che l’esperimento procedeva, si è evidenziato nei bambini un progressivo miglioramento nell’accuratezza del linguaggio, nella struttura della frase e nell’ortografia.
Inoltre i contenuti scritti con la propria penna, restano maggiormente sedimentati nella memoria.
Per questo sulle scrivanie dei manager di Microsoft, Apple e Google nella Silicon Valley, accanto a computer e tablet di ultima generazione si trovano penne, matite e fogli pieni di appunti.
Tuttavia dobbiamo pensare che il digitale sia già presente, quindi il computer e la penna possono convivere; la Finlandia, infatti, che punta sul digitale, non dimentica di affiancare altre attività come il disegno, la lavorazione della creta, la musica.
Questo ci invita a riflettere sugli stimoli all’apprendimento, ogni cosa, se guardata con occhi consapevoli, diventa un mezzo per imparare.
Il nostro cervello è ospitale e plastico, e la confidenza con la tastiera non esclude una buona competenza grafica, quindi perché scegliere?
Il sapere si trova dappertutto, nella natura, nei mestieri artigianali, nella poesia, nelle arti applicate, nell’esperienza di vita, nei computer e nelle mani.
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