LA CRISI ECONOMICA HA CAMBIATO IL MODO DI GESTIRE LE AZIENDE,
che stanno cercando e formando una figura di dirigente ispirato a nuovi modelli e vecchi valori.
Nel lontano 1983 incontrai Achille Maramotti, allora patron di MAX MARA, in aereo di ritorno da Parigi, ebbi l’occasione di parlargli e gli chiesi quale fosse, secondo lui, la caratteristica più importante per un imprenditore.
“La capacità di scegliere i propri collaboratori!” rispose con forza.
Sono passati 37 anni da quel momento, e il nostro Paese annaspa tra regole e visioni contrastanti sul modo di gestire le Imprese.
Significativa anche l’intervista a Gian Luca Sghedoni AD di Kerakoll che dichiara:
“Cerchiamo giovani laureati 25/26 anni, che parlino un ottimo inglese”.
Li seleziona lui stesso secondo parametri oggi inconsueti, che vanno oltre le competenze: DETERMINAZIONE, EMPATIA, TENACIA, AMBIZIONE e APERTURA a NUOVE ESPERIENZE.
Sostiene Sghedoni:” CERCO LA FORZA DEL CARATTERE; la professione si può imparare, ma queste doti le hai o non le hai”.
“E poi la VOGLIA di LAVORARE, ci sono giovani molto dotati che non dimostrano volontà, impegno e spirito di sacrificio. Per 5/6 anni li formiamo, poi li avviamo a un percorso manageriale, un vero punto di partenza”.
In Kerakoll le scelte in termini di Uomini, stanno dando ragione all’azienda, con i risultati.
Prosegue Sghedoni…Le nuove regole:
D
DEFINIRE LA “MISSION”
il bravo manager deve saper indicare una “Mission” definita all’impresa.
Inoltre deve essere capace di trascinare tutti i dipendenti verso l’obiettivo preciso
da raggiungere.
N
NON SOLO PRODOTTI
L’innovazione continua: è il nuovo must per gli executive.
Non si tratta soltanto di creare prodotti nuovi, spesso a essere ridefiniti sono gli stessi processi produttivi.
G
GUARDARE LONTANO
Sono finiti i tempi di una ristretta visione a breve termine.
Il manager ora deve guardare più al medio-lungo termine con l’obiettivo di far
crescere, non solo l’impresa, ma anche l’economia del paese.
G
GIOCO DI SQUADRA
Lo stile di comando deve passare da autoritario a partecipativo.
Il capo non è più quello che ne sa più di tutti, ma quello che riesce a far cooperare i lavoratori verso un unico obiettivo.
E
Pensare a lungo termine per il bene dell’azienda e del paese, innovare anche i processi, rivedere il business in funzione di Internet, puntare meno sul proprio tornaconto: la rivoluzione tra etica e mercato.
Facile? NO!
Sempre più Imprenditori oggi hanno questo punto di vista e questo modo di guidare le proprie aziende: Valore alle Persone, FORMAZIONE e BENESSERE ORGANIZZATIVO.
È sempre più possibile.
Comments